Sembra opportuno riferire qui la conclusione del dibattito che ha infervorato gli animi

"nell'ultimo Congresso degli Storici, tenuto a Pau".
"Il primo argomento era stato: la storia è una scienza o un'arte?" ....
"L'imprevedibile, come spesso accade, si verificò; la tesi che ottenne il voto unanime fu, com'è noto, quella di Zevasco: la storia è un atto di fede".

Non avendo potuto personalmente consultare gli Atti del Congresso, mi affido al resoconto di
J.L. Borges e A. Bioy Casares, "Un nuovissimo punto di vista", in Cronache di Bustos Domecq, Torino 1975
[(Buenos Aires 1967), trad. it. di F Tentori Montalto], 82-85. (82)
 

"Stampiamo di seguito la dichiarazione di Zevasco:

'La storia è un atto di fede. Nulla importano gli archivi, le testimonianze, l'archeologia, la statistica, l'ermeneutica, i fatti stessi; alla storia compete la storia, sgombra d'ogni esitazione e d'ogni scrupolo; metta in serbo il numismatico le sue monete e l'archivista i suoi papiri .....'  (Ibid. 83).

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    Daniel 8:3a

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