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Manuela Valle

Nata a Rovereto il 31/01/1979
Email: valle_manuela@hotmail.com
Telefono: 335-8498657
Indirizzo: via Pasquali 3, 38060 Calliano (TN)
 

Laurea in Filosofia presso l’Università di Pavia (Aprile 2003), voto 110/110 cum laude. Tutor: prof.ssa Silvia Gastaldi. Titolo: L’altra figlia di Póros e di Penía. Indagine sull’ambiguo statuto dell’arte nella filosofia platonica. Ha ricevuto una menzione nel V Concorso di Filosofia “Viaggio a Siracusa”.

Dottorato in Filosofia, Università di Pavia (da Novembre 2007). Tutor: prof.ssa Silvia Gastaldi.
Titolo: Una “discordia antica”. Filosofia e poesia nei dialoghi di Platone (Ione, Simposio, Repubblica, Sofista)
 
Riassunto tesi:
La poesia costituisce per Platone un problema sul quale tornare lungo l’intero arco della vita. Si è scelto di seguire l’evoluzione della tematica prendendo in analisi: Ione, Simposio, Repubblica e Sofista perché:
1.      Dal punto di vista contenutistico. Nello Ione Platone apre la tematica con una domanda centrale: il poeta è ingiusto o divino? Il Simposio è, probabilmente, il dialogo nel quale è maggiormente indagata e sperimentata l’affinità tra poesia e filosofia, il loro carattere non divino ma demonico. Nella Repubblica Platone segue la via dell’ingiustizia, l’analisi si amplia e si approfondisce intrecciando i piani etico, ontologico ed epistemologico. I dubbi, i dilemmi ontologici provocati dalla poesia, e più in generale dall’immagine, sono raccolti e affrontati nel Sofista.
2.      Dal punto di vista della forma dialogica. Si ha modo di osservare, dapprima, l’incontro con i rappresentanti della poesia, il rapsodo, il comico, il tragediografo, poi, la loro estromissione tanto dalla città quanto dal discorso. Infine, nel Sofista, il “creatore d’immagini”, allontanato dallo spazio scenico, risulta, per l’intero dialogo, rincorso, “cacciato”.
Se è possibile scegliere un solo dialogo e proiettare sugli altri i risultati, secondo un approccio diffuso nella critica al testo platonico e certo non privo di talune ragioni, si è ritenuta più proficua la scelta di dare spazio e valorizzare i cambiamenti, le modifiche. Si è cercato e si cerca di dimostrare che, come l’anima, la polis, le idee, la dialettica sono sottoposte a una sempre nuova rielaborazione all’interno dei dialoghi, lo stesso accade per la poesia. Da un lato, essa appare costante termine di paragone per il pensiero e la scrittura platonici, dall’altro il confronto non può mai dirsi concluso, terminato una volta per sempre.
 

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